iPhone15 Pro: Cambiamenti Titanici

Costantino Pistagna
9 min readSep 29, 2023

Settembre è oramai alle spalle e, come da previsione, Apple ha rilasciato i nuovi modelli di iPhone, arrivati alla versione 15.

E così, come sempre in questo periodo dell’anno, siamo al momento della tradizionale ed interminabile diatriba:

“Vale davvero la pena aggiornare?”

C’è chi ha spostato in avanti il tempo di aggiornamento di due o tre anni; strategia interessante che permette, tra le altre cose, di avere un vero effetto “wow” quando si aggiorna, perché i cambiamenti in tre cicli di aggiornamento o più sono davvero tanti e la sensazione di cambiare dispositivo è davvero soddisfacente dopo un lasso di tempo considerevole.

Qualcun altro, sostiene che gli smartphone sono a “fine corsa” e non aggiornerà sino a quando il dispositivo in proprio possesso continuerà a funzionare. Anche questa è una strategia, certamente più conservativa per le proprie tasche, ma pur sempre di una strategia si tratta.

Infine, ci sono gli entusiasti. Quelli che di Apple ed iPhone ne hanno fatto un credo negli anni e che si entusiasmano per ogni piccolo ed impercettibile cambiamento. Questa tipologia di utenti non si pone il problema se vale o meno la pena aggiornare, lo fanno e basta. In maniera quasi compulsiva.

Nel resto di quest’articolo vi racconterò il mio punto di vista e perché, dati alla mano, l’aggiornamento di quest’anno è un interessante passo in avanti rispetto al passato.

Appena aperta la scatola del nuovo iPhone15 Pro e preso in mano, si nota sin da subito una piacevole sensazione che non sentivo dai tempi di iPhone 5S. Il dispositivo è maneggevole, smussato ed incredibilmente ben bilanciato nel peso.

Partiamo proprio dal peso. Il titanio ha contribuito ad una riduzione di circa 20gr. nel peso complessivo ma, a mio parere, non è questa la ragione per cui al tatto il dispositivo sembra ben diverso; una tale differenza di peso è davvero insignificante presa in valore assoluto.

Quello che fa realmente la differenza sono dei piccoli accorgimenti nella reingegnerizzazione della scocca. Ho letto le considerazioni di un esperto di ingegneria dei materiali che spiega come la differenza di “sensazione” sia da imputare al cambio del momento di inerzia.

Calcolo della differenza nel momento di inerzia di iPhone 15 Pro, rispetto ad iPhone 14 Pro.

In parole povere, diminuendo il peso agli estremi del dispositivo (la scocca è proprio la parte più esterna del dispositivo) si ottiene una riduzione della resistenza alla torsione quando muoviamo ed incliniamo il dispositivo tra le mani. Questo, unito alla reale diminuzione del peso, ci fornisce la sensazione che sia effettivamente molto più leggero.

Ciliegina sulla torta, i bordi smussati contribuiscono ad un piacere ed un comfort d’uso che, come scrivevo sopra, non percepivo dai tempi di iPhone 5S.

Andiamo al tanto discusso comparto fotocamere. iFixit in questi giorni ha disassemblato l’iPhone 15 Pro Max, confermando quanto già affiorato nei social: il sensore principale e quello ultra grand’angolo sono esattamente gli stessi del suo predecessore iPhone 14 Pro Max. Questo significa che le migliorie visive sono tutte imputabili al software ed al nuovo processore A17 Pro.

Se da un lato questo alimenta i commenti negativi, dall’altro mi offre uno spunto davvero interessante per alcune considerazioni su quanta innovazione ci sia in ambito software ed hardware in Apple.

Il leggendario connubio tra hardware e software che ha reso celebre i Macintosh di Cupertino, trova una sua naturale conferma nell’iPhone 15 Pro (e Pro Max) di quest’anno.

L’eccezionale sintesi tra hardware e software ha reso possibile un risultato che, sino ad oggi era inimmaginabile per la fotografia da smartphone.

Personalmente ho provato centinaia di scatti con un iPhone 14 Pro ed il nuovo iPhone 15 Pro: i risultati sono strabilianti. L’iPhone 15 Pro non sbaglia un colpo. Lo sfocato e la definizione dell’immagine è sempre ineccepibile. Nella maggior parte dei casi da fare invidia ad una reflex.

Il trattamento delle lenti per evitare i riflessi ha reso molto più semplice gestire situazioni di luce complicata ed il risultato è evidente sin dal primo scatto.

Differenza nella trattazione delle lenti tra iPhone15 Pro (sinistra) ed iPhone 14 Pro (destra).

Parliamo dell’effetto Bokeh — o sfocatura — di cui si fa un gran parlare oggi giorno come “parametro” per giudicare la qualità di uno scatto.

Scatto con Portrait mode computazionale (sinistra) e scatto naturale con sensore principale (destra).

Non solo i risultati sono meravigliosi anche su soggetti che non sono persone e/o animali, ma è quanto di più vicino ci possa essere ad una vera sfocatura dettata dalla lunghezza focale dell’obiettivo. Insomma, capite bene, perché vi dico che non si sbaglia un colpo.

Questo, unito al fatto che il nuovo iPhone 15 Pro ci permette di salvare foto a 24Megapixel in modalità interpolata (pixel binning), fanno davvero una grande differenza rispetto ai modelli di iPhone precedenti.

Esempio d’uso della tecnologia di pixel binning.

La tecnologia del pixel binning, infatti, ci permette di prendere “il meglio” in fatto di cromia, luminosità e definizione da un sensore da 48MegaPixel, mescolando ed unendo il segnale dei pixel adiacenti tra loro. Il risultato è un’immagine che ha la metà di peso — 24 MegaPixel — ed una qualità doppia. Il tutto, in tempo reale ed in maniera trasparente per noi che scattiamo.

Andiamo al processore, l’anima dei nostri smartphone. Anche quest’anno, Apple guadagna il podio di smartphone più veloce ed efficiente sul mercato. Il nuovo A17 Pro, sul nome ci torneremo tra un attimo, offre un incremento di circa il 20% rispetto al suo predecessore ed utilizza una nuova tecnologia di produzione a 3 nanometri che gli permette di consumare meno.

Info grafica informativa sui processori A17Pro ed A16 Bionic.

Al di là dei numeri, l’uso con iOS17 risulta più fluido rispetto alla stessa versione di iOS17 su iPhone 14 Pro. Questo si avverte specialmente su applicazioni pesanti quali Numbers, GarageBand e Keynote.

Immagino che in questi casi il reale giovamento sia da imputare, però, alla maggiore memoria in dotazione (8 Gigabytes su iPhone 15 Pro e Pro Max) rispetto ai 6 Gigabytes presenti su iPhone 14 Pro e Pro Max. In ogni caso, il guadagno c’è ed è tangibile specie per chi dello smartphone ne fa un sostituto “on the go” del portatile.

Sul nome, i più attenti, avranno notato che quest’anno si passa dalla dicitura Bionic, alla più concisa e sintetica Pro.

Sembra che dal prossimo anno, i modelli base dell’iPhone non riceveranno più come è avvenuto sino ad oggi il processore top dell’anno precedente ma una sua versione light.

Quest’anno, gli iPhone 15 hanno ricevuto lo stesso chip a bordo dei modelli pro dell’anno scorso. Dal prossimo anno, invece, sembra che ci sarà una maggiore differenza tra modelli base e modelli pro. A partire dal processore, appunto.

Il motivo sembra essere dovuto al fatto che il costo di produzione dei processori A17 Pro con tecnologia a 3 nanometri è davvero troppo per Apple che non riuscirebbe a marginare come vorrebbe dai modelli base dell’anno prossimo. Per questi ultimi ci sarà a disposizione una versione light, anch’essa con tecnologia 3 nanometri e che integra la maggior parte della caratteristiche dell’attuale A17 Pro, ma non del tutto.

Immagino che, ad esempio, la memoria sarà meno degli 8Gigabytes di cui abbiamo parlato, così come alcune delle caratteristiche più avanzate come l’incremento dei core del processore grafico.

Interessante, invece, il discorso secondo cui sembrerebbe che il nuovo processore A17 Pro, sia un vero e proprio spinoff dei futuri processori desktop M3 che, si auspica, vedranno la luce nella prima metà del 2024.

A proposito di questo, si fa un gran parlare di thermal-gate e problemi di surriscaldamento dei nuovi iPhone15 Pro e Pro Max. Personalmente, lo uso da una settimana oramai e non ho mai — e sottolineo mai — avuto la sensazione che il dispositivo fosse troppo caldo e/o fastidioso all’uso. Funziona meravigliosamente bene, anche con un uso intensivo del dispositivo. Chiaramente, se iniziate a giocare a Diablo Immortal o altri titoli che richiedono prestazioni al processore, il telefono inizierà a riscaldarsi ma non più di quello che faceva il 14 Pro, ecco.

Veniamo al cambiamento più (s)parlato di quest’anno: USB-C. Finalmente i nuovi melafonini sono dotati di una porta USB-C che, nel caso dei modelli Pro, corrisponde ad uno standard USB-C 3.2 (seconda generazione) che assicura un trasferimento dati sino a 10Gigabit/s.

Immagine illustrativa del nuovo connettore USB-C, presente su iPhone 15 ed iPhone 15 Pro / Pro Max.

Inutile dire che questa miglioria da sola, vale l’upgrade. Avere un unico cavo per caricare iPad, iPhone e Macbook è davvero un toccasana per chi si muove spesso ed ha necessità di portare con se i suoi dispositivi. Inoltre, l’uso di una porta standard come USB-C, apre le porte ad interessanti derive che si stanno già affacciando sul mercato.

È stata già confermata la possibilità di usare, ad esempio, un connettore USB-C / Ethernet per usare il telefono in modalità rete cablata. Apple, ha inoltre confermato l’uso di dispositivi di archiviazione esterna per registrare direttamente su di essi i video scattati in ProRes. Sebbene, questa può apparire come una limitazione, secondo me, non passerà molto tempo per vedere interessanti “hack” che vedranno la possibilità di usare periferiche esterne con app terze, dando vita ad un nuovo ed entusiasmante settore.

A proposito, ho appena provato a connettere un controller PS5 con cavo ad iPhone 15 Pro con iOS17: viene riconosciuto correttamente ed è possibile usarlo senza alcun problema.

iPhone 15 Pro con Controller PS5 attaccato via USB-C.

Action Button o pulsante d’azione personalizzabile. Che dire? In barba a chi diceva che questo tasto avrebbe portato solo problemi per via della pressione involontaria, questo cambiamento è davvero benvenuto.

Configurazione dell’Action Button, su iOS17 ed iPhone 15 Pro.

Durante la fase di configurazione del dispositivo, iOS17 ci offre una serie di opzioni per configurare il nuovo pulsante che, ricordiamo, si trova in alto a sinistra al posto del vecchio tasto on/off per silenziare il dispositivo.

Le opzioni possibili attualmente disponibili sono:

  • Fotocamera
  • Silenziatore volume
  • Focus
  • Torcia
  • Voice Memo
  • Lente d’ingrandimento
  • Accessibilità
  • Comandi rapidi

Come potete vedere voi stessi, le opzioni sono praticamente infinite grazie anche alla possibilità di assegnare un comando rapido eseguito in automatico alla pressione del tasto. Questo ci permette di utilizzare, virtualmente, qualunque applicativo che fa uso dei comandi rapidi.

Sezioni di configurazione per Action Button, disponibile su iOS17 ed iPhone 15 Pro.

Se si cambia idea, è sempre possibile riconfigurare a proprio piacere il pulsante, attraverso l’apposita opzione presente nelle impostazioni del proprio dispositivo.

L’uso personalizzabile di questo tasto, come già avviene su Apple Watch Ultra, ci permette di fare tante cose che prima richiedevano interazioni complesse. Come ad esempio, l’attivazione della fotocamera: adesso è possibile fare tutto con un solo tasto.

Mi piace la sensazione tattile che si ha quando si preme ed il suo uso non è mai impreciso ed involontario. Davvero una bella miglioria.

Siamo arrivati alla conclusione di questo breve compendio di riflessioni su iPhone 15 Pro. Il mio giudizio è nettamente positivo.

Se cercate tra i miei post in giro per internet, noterete come non ho mai fatto una recensione di iPhone 14 Pro anche se ne sono possessore dal giorno uno.

Il motivo è semplice. Come già detto all’inizio di quest’articolo, la differenza con il 13 Pro non è stata per me tale da gridare al miracolo: impercettibili migliorie dovute in larga parte alla Dynamic Island, ma niente di sensazionale.

iPhone 15 Pro, invece, cambia tutto davvero. Esalta il sensore della fotocamera con una dotazione software a contorno che rende ogni scatto straordinario. Il nuovo connettore USB-C, ci fornisce finalmente una dotazione di accessori standard per il nostro dispositivo che, sono disposto a scommettere, cresceranno in maniera esponenziale nel corso del 2024.

La scocca in titanio, la riduzione magica del peso, il display e piccole rifiniture come il bottone d’azione rapida personalizzabile ne fanno un dispositivo perfetto e straordinario sotto ogni punto di vista.


c.

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